Moira Donati ha creato la propria azienda agricola investendo sulla conoscenza, che si tramandava di nonno in nipote, delle stelle alpine. Pianta che spontanea non può essere raccolta, in coltivazione botanica, con gli appositi permessi della forestale può essere coltivata raccolta e utilizzata per la produzione di olii essenziali e prodotti per la pelle, ad altissimo potere rigenerante. Così Moira Donati seguendo i passi del nonno, ha creato intorno ad un orto botanico in alpeggio le attività della sua azienda. Insieme alle stelle alpine altre rare piante officinali sono la materia prima intorno alla quale Moira declina le sue creazioni cosmetiche. Ma l’azienda Agrilife è estremamente diversa dalle altre imprese del trentino Settentrionale. Con un allevamento di 25 asini inizialmente utilizzati per la pet therapy per bambini malati, e per la fattoria didattica, si produce anche un latte estremamente nutritivo, molto simile al latte materno, che si è rivelato perfetto per la produzione di creme e pozioni di bellezza.
Oggi l’azienda di Moira, seppure ancora a conduzione familiare, ha sposato la multifunzionalità: prodotti agricoli e trasformati a chilometro zero, fattoria didattica, cosmetici a base di erba e visite guidate per un'esperienza indimenticabile sulle vette incantate di questo magico angolo di Trentino. Qui le generazioni si passano il testimone, le malghe sono ripopolate e le stalle hanno il profumo del pascolo.
Angelina Muzzu, dopo la laurea in farmacia, ha rimesso a coltura la sua azienda agricola, trasformandola in un laboratorio verde. Creatrice e fondatrice dell’azienda Luna di Coros, oltre alla gestione della stessa, si occupa personalmente sia degli oliveti che della coltivazione, piuttosto impegnativa, della luffa. Inoltre, insieme al marito Mirko Fois, medico, valutatore della sicurezza dei prodotti Cosmetici, è dal 2011 Persona Responsabile dell'officina cosmetica. L’azienda a gestione familiare ha un'estensione di circa 25 ettari su cui si producono il prezioso olio d’oliva, interamente trasformato in saponi e cosmetici, e spugne di luffa. La pianta originaria dei tropici, è un rampicante come le zucche; il frutto ha un aspetto molto simile ad una zucchina che può essere lavorato per ottenere una bella fibra naturale che si presta a diversi utilizzi artigianali, principalmente spugne.
Proprio la combinazione di questi elementi, luffa e olio d’oliva adatto alla cosmesi hanno ispirato la creazione dell’azienda, vincitrice nel 2011 del concorso “Mimettoinproprio…dall’idea all’Impresa”, promosso dall’amministrazione Provinciale di Sassari.
Alle principali attività dell’azienda di produzione e trasformazione dell’olio e della luffa si aggiunge quella non meno importante della fattoria didattica, in cui si apprende a bambini e adulti il valore e degli elementi naturali per la cosmesi e la bellezza.
Monica Macchiusi è una delle allevatrici di punta di bufala nella piana pontina. Il suo allevamento considerato tra le eccellenze del Lazio per qualità, costi e gestione delle risorse animali. La conduzione dell’azienda zootecnica, segue criteri di rispetto dell’animale, tanto che per garantirne il massimo della cura producono loro stesse il mais necessario al nutrimento della bufale. C’è un complementare rispetto degli animali e della natura in cui l’azienda e il laboratorio sono immersi, Il culto caseario nell'azienda è tale che, oltre a seguire tutto il ciclo produttivo dalla semina del mais in poi, producono da loro anche l'energia elettrica con impianto fotovoltaico.
Tutti i prodotti di latte, formaggi e derivati sono realizzati in house e vengono realizzati giornalmente, tant'è che è necessario prenotare perché seppure la tanta richiesta non è nella filosofia dell’azienda intensificare la produzione. La ricotta gustosa e leggera, ma anche le provole, le trecce e le ovoline sono di qualità superiore della media della regione, probabilmente proprio per la cura che si profonde per realizzarle. Disponibili anche altri prodotti locali di primissima fattura, olio, biscotti, olive di Gaeta.
L’azienda Monica Macchiusi, a totale gestione femminile, è conosciuta per la sua cortesia e quella delle ragazze dei banchi. Questo posto, una volta trovato, diventa un cult, insostituibile per i veri intenditori dell'oro bianco pontino.
Lisa Ferrarini è oggi l’anima del gruppo leader dell’agroalimentare italiana, nato nel 1956 e oggi presente nei principali mercati del mondo. Con sedi e stabilimenti in Giappone Stati Uniti, Spagna , Polonia e Svizzera, è un’impresa italiana che ha saputo imporsi nel mondo. Lisa Ferrarini da quattro anni a capo del gruppo sta portando all’interno dell’azienda di famiglia, il tocco e la visione della donna. Prima presidentessa dell’Assica è oggi vicepresidente di Confindustria Europa, all’interno dell’azienda è impegnata nella diversificazione delle produzioni, e al mantenimento dei valori di qualità e affidabilità, pure introducendo nuovi criteri di collaborazione, di visione ampia e di cura del dettaglio. L’azienda impostasi come specialista nella produzione del prosciutto cotto, ha saputo estendere gradualmente il suo business nel prosciutto stagionato, diventando un indiscusso leader di mercato. Nel 2000, grazie all’acquisizione di Vismara, ha allargato la sua presenza all’intero comparto della salumeria tradizionale italiana. Negli ultimi anni, il gruppo ha rafforzato e sviluppato considerevolmente la sua partecipazione nel settore del parmigiano reggiano, che ora rappresenta un importante supporto e complemento dell’attività industriale. Per impulso di Lisa Ferrarini sta diventando uno dei principali carrier del made in Italy di qualità nel settore della salumeria dei formaggi e dell’Aceto Balsamico tradizionale di Modena.
Debora Armiento è una imprenditrice che ha trasformato la proprio passione per la campagna e la natura nel suo lavoro. Al consueto percorso universitario, laurea a specializzazione nell’ambito della microfisiologia vegetale, e lavorativo, inserimento nel lavoro come professionista in alcune multinazionali, è seguito, come spesso capita, il rigetto e la necessità di creare una quotidianità lavorativa più coerente con i propri valori e bisogni. Così è nata La Zucca di Cenerentola, fattoria biologica, dove si applicano i criteri dell’agricoltura sinergica per produrre verdure a frutta che Debora con i suoi collaboratori trasforma in passate, marmellate, mostarde, succhi, confetture, salse per carni e salumi.
Un’impresa che a tutto tondo dalla produzione alla vendita, rispetta criteri di valore rispettosi dell’uomo e della natura. “Innovazione, impatto sull’attrattività del territorio, sensibilità nei confronti dell’ambiente, tutela e valorizzazione delle risorse umane impiegate e rendimento globale” con questi argomenti la creatrice di la Zucca di Cenerentola si è aggiudicata quest’anno il concorso “Nuovi Fattori di successo”, giunto alla sua terza edizione, finanziato dal programma Rete Rurale Nazionale. L’azienda anche se localizzata in un piccolo centro della Lombardia, ha la possibilità di vendere in tutto il mondo attraverso lo store on line, permettendo così ai sapori locali di raggiungere qualsiasi località dentro e oltre i confini nazionali.
Maria Serena Minunni è erede di una tradizione agricola lunga cinquecento anni. Gestisce la sua masseria a Conversano in provincia di Bari, in cui si produce olio d’oliva, Montepulciano, si allevano cavalli lipizzani, e si coltivano erbe medicali. La masseria, che propone attività come fattoria didattica, è anche il centro di addestramento e allevamento di cavalli lipizzani, che propone anche per tour esperienziali in carrozza o cavallo. “Siamo giovani agricoltori, preparati, intelligenti e molto creativi, noi possiamo risolvere molte delle difficoltà legate alla produzione agricola in questo momento.” Così ha dichiarato Maria Serena, all’occasione di un’intervista e così sta facendo lei, in collaborazione con Ivana Pantaleo, altrettanto giovane stilista con cui ha iniziato la produzione di agrivestiti. In questo senso la coltivazione di erbe officinali ed essenze tintore, si è rivelata l’innovazione più interessante e promettente. Infatti dai prodotti agricoli coltivati nella masseria di Maria Serena Minunni si estraggono i pigmenti coloranti della camomilla, dell’edera, della cipolla rossa, del cavolo rosso, e anche da piante esclusivamente coltivate per ottenere i trattamenti tintorei come la reseda, il guado, la robbia, da cui da cui Ivana Pantaleo ottiene i coloranti. “Il lavoro – ci spiega la giovane stilista - è quello di ricreare una filiera dalla produzione della materia prima, che sono anche i tessuti, come la canapa, il lino, il cotone e la seta biologici e la tintura naturale, fino alla realizzazione del capo finale che è anche un capo d’alta moda. A qualità della natura con l’innovazione, insieme alla collaborazione e la visione fuori dagli schemi segnano certo il passo della gestione di questa giovane e volenterosa imprenditrice agricola.