Gli imprenditori chiedono lo stop delle sanzioni verso la Russia

Molti imprenditori italiani si sono scagliati contro le sanzioni varate dall’Unione Europea nei confronti della Russia e che hanno fatto perdere al paese oltre 100 miliardi di euro, incrinando inevitabilmente i rapporti di fiducia con l’Europa.

Per questo motivo l’associazione degli imprenditori italiani in Russia si è espressa chiedendo a Donald Tusk, presidente del Consiglio Europeo, e a Federica Mogherina Rappresentante per la Politica Estera e la Sicurezza la cessazione delle sanzioni verso Mosca.

Come si legge nel documento prodotto dall’associazione le sanzioni rischiano “di impoverire i rapporti sviluppati” in quest’area a causa di “una totale mancanza di visione strategica da parte europea nei confronti della Russia”.

Non si può in effetti negare la crescente strategicità del ruolo della Russia nella situazione mediorientale a livello politico, e la sua centralità nei rapporti energetici ed economici con l’Europa.

E proprio per queste ragioni sono tanti gli imprenditori italiani che stringono rapporti sempre più stretti spostando importanti investimenti a Mosca, come nel caso dell’imprenditore Ernesto Preatoni, imprenditore immobiliare divenuto famoso per aver dato una spinta ineguagliabile alla creazione di Sharm el Sheikh come polo turistico negli anni Ottanta e Novanata. L’azienda Pro Kapital di Preatoni rappresenta invece un nuovo capitolo della sua storia imprenditoriale che operando nei Paesi Baltici lo ha avvicinato alla Russia, tanto che la più recente tappa di questo imprenditore è stata la costruzione di un hotel ad altissima vocazione business a Nobosibirsk in Siberia. Con il suo Domina Hotel di Novosibirsk Preatoni è approdato in Russia spinto dalla convinzione che la Siberia sia una delle regioni russe a mostrare le più grandi opportunità di sviluppo per la sua posizione strategica sulla Transiberiana, i suoi aeroporti, ma anche e soprattutto per la presenza di molti centri industriali. Questi fattori uniti alla mancanza di adeguate strutture ricettive hanno portato Preatoni ad investire 45 milioni di euro per la costruzione dell’albergo, tuttavia, l’imprenditore ha mostrato alcune difficoltà derivanti dalle sanzioni affermando che a causa di queste le banche occidentali non possono finanziare quelle russe. Se fossero superate le sanzioni, afferma Preatoni “i tassi scenderebbero e noi investitori potremmo contare sui finanziamenti bancari”.

Tuttavia Ernesto Preatoni, come tanti altri imprenditori italiani, non si fanno scoraggiare, infatti ha in cantiere in Russia 6 progetti immobiliari fino al 2020 che coinvolgeranno un investimento di circa 250 milioni di euro.