La lotta al dissesto idrogeologico è una delle priorità del nostro Paese, dove purtroppo sono ancora molto forti nell'immaginario collettivo le immagini delle varie tragedie che si sono succedute soltanto negli ultimi anni. Per questo, il governo ha stanziato più di 5,7 milioni di euro per consentire interventi mirati nelle prime cinque regioni, tutte del Nord in questa fase.
Il Governo si muove contro il dissesto idrogeologico. Per la precisione, la prima parte dell'investimento ha riguardato Piemonte, Liguria, Provincia Autonoma di Bolzano, Veneto e Friuli Venezia Giulia: i fondi consentiranno di avviare 26 progetti che, a loro volta, permetteranno di portare avanti opere sul territorio per quasi 280 milioni di euro.
Come dichiarato dal Ministro Gian Luca Galletti, la progettazione è "la vera chiave di volta nella lotta al dissesto idrogeologico, nelle grandi città come nei più piccoli comuni", e pertanto l'intento del Governo è di proseguire su questa strada, puntando "sull’effetto moltiplicatore di investimento che un progetto solido sia in grado di determinare in termini di ricaduta sul territorio", da ripetere anche nelle altre Regioni italiane.
Attenzione al rischio inondazione. Guardando la lista dei progetti, si nota una forte attenzione alla cura dei letti dei fiumi, ritenuta una delle priorità in questa fase meteorologica caratterizzata da forti piogge frequenti e dall'aumento del rischio inondazione; per questo, molta importanza viene riservata anche gli interventi specifici, che vedono impegnate macchine sempre più innovative e performanti.
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La lista in Veneto. Quanto scritto troverà applicazione concreta nei due grandi progetti previsti per il Veneto, e finanziati con oltre 2 milioni di euro: il primo riguarda casse di espansione per le piene del fiume Piave, mentre il secondo intervento ha come obiettivo l’estensione dell’invaso Montebello a servizio del torrente Chiampo, nella zona di Montebello Vicentino. Secondo le previsioni, queste due azioni valgono complessivamente 181 milioni di euro.
14 progetti in Piemonte. Corsi d'acqua sotto osservazione anche in Piemonte, che al momento ha ricevuto una quota inferiore di finanziamento statale (1,56 milioni per 14 progetti): tra le opere che dovrebbero essere messe in cantiere a breve ci sono la rifunzionalizzazione dell’asta del torrente Sessera, il primo programma operativo del programma di gestione dei sedimenti del torrente Orco, il completamento delle opere di messa in sicurezza del Rio Cassarot e, in ultimo, la sistemazione del torrente Rospart.
Sempre nella regione piemontese, poi, si lavorerà per adeguare le quote d’argine del torrente Cervo e il canale scolmatore del rio San Pietro, per completare l’arginatura del fiume Dora Riparia e quella del Po.
Anche in Liguria si lavora sui fiumi. Molto più breve la lista dei progetti localizzati in Liguria, dove il Ministero interviene con un fondo progettazione di 0,7 milioni di euro per avviare opere dal valore complessivo di 39,4 milioni di euro, tutte incentrate sulla sistemazione di fiumi e torrenti.
Il primo finanziamento riguarda il canale scolmatore del torrente San Siro e Magistrato, mentre gli altri sono destinati ai lavori di messa in sicurezza idaulica del rio Fasceo e del rio Carendetta e alla sistemazione idraulica del Rio Migliarese.
Le opere previste in Friuli e a Bolzano. Si passa poi in Friuli Venezia Giulia, dove le progettazioni finanziate riguardano anche la prevenzione dal rischio idrogeologico nel bacino idrografico del torrente Frondizzon e la messa in sicurezza sugli affluenti del fiume Fella, a riprova della centralità che questo tipo di interventi assume nella lotta al dissesto idrogeologico.
La lista ministeriale si chiude per ora con le due opere da progettare nella provincia di Bolzano, che serviranno a mitigare il pericolo di caduta massi sulla strada statale 12 e, ancora una volta ritorna il tema "idrico", a sistemare il fiume Isarco.