Il Pignoletto è un vino di grande carattere e tradizione, dal caratteristico retrogusto amarognolo, e dal metodo di fermentazione naturale che accentua l’intensità dei suoi profumi delicati. È considerato il vino emiliano per eccellenza, ed è tra i vitigni più versatili.
Si può trovare, infatti, in diverse tipologie, tra cui: Fermo, nella versione Superiore e Classico Superiore, Frizzante, Spumante e Passito. In particolare, nel territorio esclusivamente dei colli bolognese, il Pignoletto può fregiarsi della Docg, mentre al di fuori è possibile produrre diversi Doc, suddivisi per provincia, e un Igp dell’Emilia. Il Pignoletto frizzante, in particolare, è cristallino, dal colore giallo chiaro con riflessi verdi e con profumi fruttati e delicati.
Le aree coltivate a Pignoletto sono presenti esclusivamente in Emilia Romagna, nelle province di Bologna, in particolar modo sui colli bolognesi, e Modena, nel comune di Savignano sul Panaro. Altre zone emiliane interessate sono i colli imolesi e riminesi. Su quest’ultimi l’influsso del mare conferisce al vino un profumo ancora più intenso e aromatico, che prende il nome di Rebola.
Il Pignoletto è coltivato soprattutto della zona di Bologna. Recentemente si è tuttavia scoperto non sia un vitigno autoctono dell’Emilia Romagna, come si è sempre ritenuto. Analisi del dna lo hanno infatti associato al Grechetto gentile, un tipo di uva della zona umbra, e al Greco, diffuso in tutto il meridione e in particolare in Campania e in Calabria. Il nome secondo alcuni deriva dalla forma dell’acino, che ricorda una piccola pigna, secondo altri dalla dicitura “pino lieto” che significherebbe poco dolce, o dall’aggettivo “pignole” dato a questo tipo di uva coltivata nel bolognese che si riteneva poco adatta alla produzione di vino.
La produttività comunque rimane prevalentemente legata alle zone dell’Emilia Romagna, dove ha una produzione abbondante e quasi sempre costante. Il germogliamento è abbastanza precoce, verso la seconda decade di aprile. La vendemmia comincia nella seconda metà di agosto per spumanti e vini frizzanti, e a fine settembre per le altre tipologie. In particolare vengono destinate alla produzione del Pignoletto frizzante solo le frazioni di mosto più nobili ottenute all’inizio della spremitura. Il vino che si ottiene è un bianco raffinato e dal colore giallo paglierino con riflessi sul verde, che all’olfatto rivela un odore delicato, fresco e leggermente fruttato. È considerato il “re dei colli bolognesi”.
tipologie. In particolare vengono destinate alla produzione del Pignoletto frizzante solo le frazioni di mosto più nobili ottenute all’inizio della spremitura. Il vino che si ottiene è un bianco raffinato e dal colore giallo paglierino con riflessi sul verde, che all’olfatto rivela un odore delicato, fresco e leggermente fruttato. È considerato il “re dei colli bolognesi”.