Shopper personalizzate: una scelta di business 1

Shopper personalizzate: una scelta di business

Shopper personalizzate: una scelta di business

Al giorno d’oggi offrire un bene o un servizio sembra non bastare più: la terza proposta economica che aiuta davvero un brand a differenziarsi rispetto ai suoi competitors è data allora dall’esperienza, dalla capacità di attirare l’attenzione di un certo pubblico con qualcosa di nuovo e originale, conquistando così un posto nel suo cuore. 

In una prospettiva di questo tipo, assume un ruolo fondamentale la personalizzazione del marchio, quel qualcosa che consente all’utente di avvicinarsi e affezionarsi perché i suoi bisogni e i suoi desideri sono sentiti in sintonia con quanto gli viene proposto. Può sembrare banale, ma anche degli oggetti all’apparenza inespressivi come le shopper bags fanno la loro parte nell’instaurazione di un rapporto di fiducia tra un brand e il suo pubblico. 

Tipologia di Shopper

Possono essere in plastica, in carta oppure in tessuto, servire per dare una marcia in più a un evento o solo per trasportare i prodotti delle diverse attività commerciali: ciò che conta è che siano uniche nel loro genere. Personalizzare buste e sacchetti di ogni tipo è un processo che inizia dalla scelta dei colori, delle forme e dei materiali a disposizione, ma che trova la sua apoteosi nella stampa di una specifica elaborazione grafica. 

Il visual sulle tue shopper

È proprio l’elemento visivo a differenziare un determinato business, quello che trasforma un semplice articolo di confezionamento in un canale di comunicazione, in un oggetto da custodire e in un prolungamento dell’esperienza vissuta. Ormai quasi tutte le aziende che si occupano di packaging offrono la possibilità di brandizzare le forniture di borse shopper: un optional dai costi contenuti, ma che porta con sé degli incredibili vantaggi. 

Come scegliere la shopper per il tuo business

Scegliere la borsa più adatta al proprio settore merceologico o all’evento che si sta organizzando è una vera e propria strategia di marketing, che con un’attenta analisi può aumentare in maniera significativa la fidelizzazione della clientela. Da una parte, infatti, l’inserimento del logo e di specifici colori può rappresentare al meglio i valori di un brand, dall’altro la qualità dei materiali utilizzati farà sì che l’utente riutilizzi la busta nella vita di tutti i giorni. Di conseguenza, a partire da un investimento se vogliamo irrisorio, si guadagna un efficace servizio di pubblicità gratuito: le shopper andranno in giro per la città muovendosi come delle piccole vetrine in movimento, catturando la curiosità di nuovi potenziali clienti e diffondendo l’identità del marchio come un passaparola silenzioso. 

Questa trasmissione della propria immagine aziendale è ciò che nel gergo del marketing viene chiamata creazione di brand awareness, un concetto che consiste essenzialmente nell’aumentare la notorietà di un brand, diffondendo e promuovendo i suoi valori per renderli riconoscibili presso una fetta di mercato. Le shopping bags sono uno strumento davvero molto utile a tale scopo, sempre che ovviamente veicolino il giusto messaggio. 

Va da sé che per raggiungere il cuore del proprio pubblico ogni sacchetto dovrà essere ben studiato per l’occasione: la busta di una gioielleria dovrà avere dettagli di un certo prestigio, le confezioni di vino dovranno essere eleganti ma anche maneggevoli e resistenti, mentre gli zainetti e le borse in tessuto regalati come gadget durante fiere e congressi avranno lo scopo di far sentire unico chi le riceve per il solo fatto di aver partecipato. L’aspetto veramente importante è che il cliente riesca in qualche maniera a identificarsi con l’azienda: solo soddisfacendo questa esigenza egli riutilizzerà la shopper e soddisferà a sua volta il bisogno dell’azienda di farsi pubblicità. 

Parliamo di un dare e avere discreto ma dall’enorme potenziale: perché allora limitarsi a consegnare una busta anonima quando basterebbe un messaggio spiritoso o una grafica di classe per aumentare la propria visibilità?