Boom di strutture ricettive a Roma 1

Boom di strutture ricettive a Roma

I dati della Questura di Roma – presso la quale gli esercenti hanno l’obbligo di comunicare le persone registrate presso le rispettive strutture di accoglienza – rivelano che negli ultimi anni è cresciuto in modo esponenziale il numero delle strutture ricettive e in particolar modo quelle cosiddette extralberghiere ovvero i bed and breakfast, gli affittacamere (guest house), le case vacanze, gli alloggi turistici; mentre restano pressoché invariati i dati sulle categorie alberghiere (hotel, hotel boutique, pensioni, villaggi albergo e simili). Ma come influisce tutto questo sul turismo a Roma e sulla qualità dell’accoglienza?

Perché aumentano le strutture extralberghiere?

Le strutture extralberghiere come B&B, affittacamere, ostelli, home sharing e simili stanno riscuotendo particolare successo tra i viaggiatori perché risultano soluzioni abitative più gradite all’utenza perché si è in grado di ridurre notevolmente i costi del viaggio entrando in una dimensione più familiare e accogliente, mentre dalla parte degli esercenti gestori – che non sono imprenditori – rappresenta un’entrata aggiuntiva nel reddito familiare senza impegni gravosi, poiché l’apertura di un’attività ricettiva non alberghiera e non imprenditoriale non è soggetta ad alcuna autorizzazione preventiva, poiché è sufficiente la SCIA (la dichiarazione di inizio attività). Tuttavia questi esercizi ricettivi non sono privi di regole, in quanto sono regolamentati dalle Leggi Regionali in base alla Legge quadro nazionale n. 135 del 29 marzo 2001 e che per quanto riguarda la Regione Lazio fa capo al Regolamento Regionale n. 8 del 7 agosto 2015 e successive modifiche (R.R. n. 14/2017).

Attenzione ! il fenomeno dell’abusivismo è particolarmente seguito dalla Questura di Roma proprio perché le norme sono spesso disattese a danno dei turisti, del fisco e della sicurezza pubblica. Le attività ricettive abusive sono potenzialmente pericolose perché spesso ricettacolo di attività illegali (come la minaccia terroristica).

I dati sulle strutture ricettive di Roma

Il dato sull’accoglienza a Roma presenta delle ambiguità, perché stando alle ricerche condotte da Incipit – Federalberghi (ultimi dati disponibili risalgono al 2015), l’offerta alberghiera nella capitale è statica, ma di contrasto sempre nel 2015 si è registrato un incremento esponenziale dei cosiddetti alloggi sostitutivi o extralberghieri che nella sola Roma sono 18.546. Questo significa che ipotizzando per ciascuno di questi alloggi una capienza di due stanze per un minimo di 4 persone, B&B e simili riescono a ospitare tanti clienti quanti ne possono contenere gli alberghi sul territorio, ovvero oltre 100.000 utenti. È l’esercito degli albergatori per caso, persone senza specificità imprenditoriali che a vario titolo si classificano nelle categorie del B&B, delle case vacanze e formule simili con una capacità di accoglienza pari al sistema alberghiero esistente e che si è costruito e consolidato gradualmente nel corso di decenni.

La concorrenza non è sleale, ma è senz’altro spietata, soprattutto perché queste realtà ricettive si concentrano proprio nei principali luoghi di attrazione turistica come il Colosseo, Piazza Navona – che registra la più alta concentrazione di alloggi sostitutivi – Piazza di Spagna e così via. Il vantaggio per il turista è di vivere nel cuore della città senza spendere troppo, ma anche senza tutte le tutele e i servizi garantiti di un albergo, anche di bassa categoria. Nonostante i social, il passaparola e la diffusione delle notizie, manca l’informazione perché se da un lato, per esempio, sono sempre più trendy i boutique hotel, molti ritengono che sia anche una scelta “ricercata”, mentre è sufficiente informarsi bene per individuare il boutique hotel giusto che coniuga l’attenzione di un servizio di hotel con il risparmio e la genuinità di una struttura ricettiva piccola o a conduzione familiare, come nel caso dell’Hotel Teatro Pace a Piazza Navona dove la cordialità e la disponibilità sono di casa, senza rinunciare al confort, all’assistenza, alle attenzioni e alla privacy di un hotel di categoria.