L’accumulo di cariche elettrostatiche è un problema molto comune e anche piuttosto rischioso soprattutto per le aziende che lavorano materiali in plastica. Si tratta di un materiale neutro che, quando viene lavorato ad alta velocità, si polarizza accumulando carica elettrica.
Cosa sono le cariche elettrostatiche e come si originano?
In generale la plastica è un materiale considerato neutro proprio perché la sua composizione presenta il medesimo numero di cariche positive e negative. Quando però viene lavorata ed entra in contatto o attrito con altri materiali la stessa perde l’equilibrio tra cariche positive e negative e causa una serie di problematiche piuttosto insidiose.
Per esempio ci riferiamo a scosse elettriche, attrazione delle polveri e di altre impurità, danneggiamento del prodotto e interruzioni ai processi produttivi. Prima di capire come eliminare le cariche elettrostatiche dalla plastica vediamo quali sono i rischi derivanti dalle cariche elettrostatiche sulla plastica e come andrebbero trattate in modo opportuno.
Come si rimuovono le cariche elettrostatiche dai materiali plastici?
La prima cosa da sapere riguardo questo problema è che si può facilmente risolvere applicando barre ionizzanti in base alla grandezza del macchinario e alla sua collocazione nell’ambiente di lavoro. Quando parliamo di elettrostaticità ci riferiamo ad un fenomeno per il quale un corpo privo di carica, ovvero elettricamente neutro, acquisisce carica elettrica a seguito di un fenomeno di attrito, sfregamento o contatto.
Considerando che un atomo è composto dallo stesso numero di protoni e elettroni appare chiaro che, in presenza di determinate condizioni esterne l’equilibrio di cariche positive e negative è destinato a rompersi. A questo punto il corpo neutro acquisisce una carica positiva o negativa e quindi, si verifica il cosiddetto accumulo di carica elettrostatica sulla superficie in plastica.
Quali sono le conseguenze della presenza di cariche elettrostatiche nella plastica?
Le conseguenze di questo fenomeno sono tante e variabili perché, per esempio, i prodotti potrebbero danneggiarsi, così come i macchinari. Talvolta i film plastici caricati potrebbero rimanere attaccati al macchinario arrestando la produzione per poter risolvere il problema.
Inoltre l’area intorno al macchinario potrebbe caricarsi elettricamente e, quando un operatore si avvicina, questo potrebbe prendere la scossa. In ogni caso i macchinari che trattano plastica potrebbero danneggiarsi o causare rallentamenti comportando danni economici alla produzione.
Lo stesso accade per le aziende che utilizzano bioplastiche e plastica riciclata perché queste sono realizzate con mix a diversa concentrazione molecolare. Per questo qualsiasi materiale isolante che viene lavorato ad elevate velocità potrebbe caricarsi elettricamente accumulando energia elettrostatica.
Quando è il caso di chiamare un esperto?
Per prevenire ed eliminare questo problema occorre chiamare una ditta specializzata che, tramite un sopralluogo, individui le origini del fenomeno e le cause. Successivamente servirà ionizzare l’area circostante all’origine dell’accumulo di carica e implementare sistemi come le barre elettrostatiche e altri rimedi. Questi accorgimenti oltre all’utilizzo di indumenti appropriati può risolvere in modo decisivo il problema e migliorare le performance in azienda riducendo sprechi, rischi e interruzioni del ciclo produttivo.
L’intervento di un esperto è il punto di partenza fondamentale per scongiurare conseguenze gravi, soprattutto per la salute e l’incolumità dei collaboratori. Servirà ad individuare velocemente dove si origina l’accumulo di corrente e a intervenire tempestivamente, con sistemi pensati proprio per rimuovere le cariche elettrostatiche dalla plastica.