Chi non ha una busta paga è destinato ad avere non poche difficoltà nei suoi rapporti con il mondo creditizio. Soprattutto nei momenti di crisi economica, infatti, banche e finanziarie tendono a restringere i criteri di accesso al credito e a farne le spese sono i soggetti più problematici, tra i quali rientrano senza dubbio coloro che non hanno uno stipendio mensile da poter porre a base della propria richiesta di finanziamenti.
Si tratta peraltro di un segmento di clienti che in Italia continua ad allargarsi a vista d’occhio. Se infatti sino a qualche anno fa il credit crunch riguardava in particolare il cosiddetto popolo delle partite Iva, ovvero i lavoratori autonomi, il grande sviluppo dei lavori atipici, ovvero le nuove figure professionali disegnate dalle leggi Treu e Maroni che hanno introdotto dosi sempre più robuste di flessibilità, hanno in pratica spinto le imprese a proporre sempre meno contratti a tempo indeterminato. Il risultato più vistoso di questo processo è stato il formarsi di un vero e proprio esercito di lavoratori senza stipendio mensile, i cui emolumenti derivano magari da forme contrattuali le quali non prevedono una vera e propria busta paga, bensì pagamenti a lavoro ultimato.
Una vera e propria rivoluzione di cui il mondo finanziario ha dovuto prendere atto, lavorando su forme creditizie in grado di andare incontro a chi può comunque dimostrare di avere un reddito. Va infatti specificato che senza busta paga non equivale a senza reddito e che i lavoratori in questione possono comunque produrre documenti bancari in grado di attestare entrate sufficienti a coprire il piano di rientro dei finanziamenti richiesti.
Tra coloro che erogano prestiti senza busta paga va ricordato in particolare Poste Italiane, che propone alla propria clientela il Prestito BancoPosta, che consente di avere a disposizione una cifra compresa tra 1500 e 30mila euro. Un prestito flessibile che può essere sfruttato per piccoli acquisti, ma anche per necessità di più vasta portata. La sua particolarità è che per chi non possieda busta paga non è necessario produrre documenti in grado di comprovare il possesso di un reddito, ma un garante, ovvero una persona in grado di subentrare con il suo reddito o patrimonio in caso di mancato pagamento delle rate da parte del contraente principale. Il prestito può anche essere richiesto online e può essere estinto anticipatamente versando l’intero importo mancante per il ripianamento del debito contratto e un indennizzo il quale può attestarsi all’1% dell’importo rimborsato nel caso in cui manchi oltre un anno alla scadenza naturale e dello 0,5% ove invece manchi meno di un anno. Non vi sono penali se invece l'importo rimborsato corrisponde all'intero capitale residuo ed è pari o inferiore a 10mila, se l'estinzione del debito dovuta viene richiesta nei sei mesi che precedono la naturale scadenza del contratto, oppure venga richiesto un nuovo Prestito BancoPosta.
Chi comunque intenda avere notizie più esaustive sul prestito poste senza avere una busta paga, può cercare ulteriori ragguagli su infoprestitisulweb, ove sono presenti articoli e guide in grado di aiutare l’utente ad orientarsi nel sempre più complesso mondo del credito italiano.