La consuetudine di effettuare acquisti on line è ormai diffusa sia per beni sia per servizi e in molti casi, ammettiamolo, ci semplifica non poco la vita, oltre a consentirci di trovare offerte e soluzioni di cui forse di persona non avremmo potuto usufruire. Ma anche il mondo del web, comodo, veloce e apparentemente semplice, può nascondere delle insidie: tanto che è bene sapere quali sono i propri diritti e anche quando è il caso di intervenire con una lettera dell’avvocato per far sì che vengano rispettati.
Innanzitutto qualsiasi operazione di compravendita che abbia luogo online viene gestita con le regole che normano i contratti a distanza: insomma, anche se sembrano passati anni luce, né più né meno quello che avveniva con gli acquisti da catalogo tanto comuni prima dell’avvento di internet. Oggi come ieri vale dunque il diritto di recesso, che significa che chi ha effettuato l’acquisto deve avere la possibilità di restituire un bene che per qualsiasi motivo non fosse di suo gradimento, anche nel caso in cui si fosse semplicemente cambiata idea in merito: il sito in cui si è fatto l’acquisto deve riportare in modo chiaro e preciso le modalità di recesso dal contratto e, se così non fosse, le deve comunicare non appena l’acquirente ne facesse richiesta. In questo secondo caso i termini per il recesso decorrerebbero dal momento in cui ne viene fatta comunicazione e non dal momento della consegna del bene. Il venditore ha dunque l’obbligo di restituire quanto pagato dall’acquirente, fatta eccezione per le spese di spedizione e per quelle di restituzione, che rimangono invece a carico di chi ha comprato. Per esercitare il diritto di recesso – che non necessita di alcuna spiegazione da parte dell’acquirente – è sufficiente inviare una raccomandata o eseguire le istruzioni del venditore: qualora questi si rifiutasse di riconoscere questa possibilità si potrà poi ricorrere a lettera dell’avvocato che da sola dovrebbe bastare a porre fine alla questione, dal momento che si tratta di un diritto irrinunciabile e non sottoposto a penali o limitazioni di alcun genere.
Acquisti on line danneggiati o mai consegnati: serve la lettera avvocato ?
C’è anche la possibilità che quanto si è acquistato on line arrivi danneggiato o anche che non arrivi mai: come muoversi in questi casi? Nell’evenienza di merce danneggiata bisogna innanzitutto fare un distinguo, valutando se la responsabilità sia del venditore o del corriere che l’ha consegnata. Se il pacco è evidentemente rotto a causa di un trasporto non consono e il danno è visibile alla consegna, è importante segnalare immediatamente la cosa: se si accetta infatti la merce senza riserve si può correre il rischio di non poter far valere i propri diritti. Nel caso in cui invece il danno non sia visibile, ricordiamoci che esistono termini precisi entro cui segnalarlo: nel momento in cui riceviamo la merce, dunque, non dimentichiamocela in qualche angolo, ma apriamo la scatola il prima possibile così da segnalare eventuali difetti immediatamente. Stesso discorso se rileviamo colpe gravi o dolo del vettore, che potrebbe cercare di nascondere quanto avvenuto. In tutti questi casi dovrebbe essere sufficiente segnalare l’accaduto al corriere o al venditore, a seconda dei casi, per vedersi riconoscere il giusto risarcimento: se così non fosse, sarà necessario far inviare una lettera dall’avvocato perché i propri diritti vengano riconosciuti e difesi.
Ultima delle casistiche prese in considerazione, la mancata consegna della merce entro i tempi comunicati: anche in questo caso la prima mossa da fare è quella di sollecitare il venditore con una lettera di diffida perché effettui la consegna entro precisi termini. Se la missiva non riceve risposta, il contratto si può ritenere chiuso e il venditore ha l’obbligo di restituire quanto pagato dall’acquirente. Come nei casi sopra, se ci si vedesse rifiutare questo diritto si ha la possibilità di ricorrere a una lettera dell’avvocato per dirimere la questione.
Nel caso si tratti di beni di grande valore sarebbe bene farci assistere da un legale e lasciare che sia l’avvocato a scrivere la lettera, per essere sicuri che sia stilata nel modo corretto per non commettere errori che potrebbero allungare o compromettere le pratiche.