Gira un detto nell’ambiente vitivinicolo che recita:
“un buon vino nasce prima di tutto nel vigneto”
Proprio per questo motivo la salute del suolo gioca un ruolo fondamentale nella definizione del sapore dei vini che portiamo giornalmente sulle nostre tavole. Tra le pratiche agronomiche che influenzano la crescita della vite, la concimazione organica dei vigneti si distingue per i suoi benefici sulla qualità dell’uva e, di conseguenza, sulle caratteristiche organolettiche del vino.
Utilizzare concimi organici anziché fertilizzanti chimici non solo migliora la fertilità del terreno, ma favorisce anche la produzione di vini più espressivi e autentici.
Il ruolo del suolo nella qualità del vino
Il suolo è il primo elemento che incide sulla qualità dell’uva. Un terreno ricco di sostanza organica garantisce un ecosistema equilibrato, in cui i microorganismi lavorano in sinergia per decomporre la materia organica e rendere disponibili i nutrienti essenziali per la vite. Questo processo naturale favorisce una crescita equilibrata della pianta, evitando carenze o eccessi nutritivi che potrebbero compromettere la qualità del frutto e quindi del prodotto finito.
Un suolo ben nutrito con concimi organici migliora la ritenzione idrica, permettendo alla vite di resistere meglio alle condizioni climatiche avverse, come siccità o precipitazioni abbondanti. Inoltre, la presenza di sostanza organica stimola lo sviluppo di radici più profonde, che assorbono meglio i minerali e gli oligoelementi, conferendo all’uva maggiore complessità aromatica.
Tipologie di concimazione
La concimazione è una di quelle tecniche agronomiche che dipendono dall’obiettivo produttivo: essa mira al riequilibro della pianta e al rispetto dei suoi fabbisogni nutritivi per tutto l’arco della stagione vegetativa. In base al periodo d’intervento e ai suoi obiettivi possiamo distinguere diverse tipologie di concimazione:
- concimazione d’impianto: essa viene praticata prima dell’impianto del nuovo vigneto, quando il terreno viene arato ed è utile per arricchire gli strati più profondi del terreno di sostanze organiche ed elementi naturali. In questa fase vengono integrati soprattutto concimi a base di potassio e magnesio che altrimenti non riuscirebbero a raggiungere tale profondità, soprattutto nei terreni pesanti
- concimazione di allevamento: si tratta della concimazione che avviene per favorire l’attecchimento o la ripresa vegetativa della pianta. Nei casi di trapianto e messa a dimora di piante provenienti da vivaio essa contribuisce a ridurre lo stress e, soprattutto durante il secondo anno post trapianto, concorre a stimolare la formazione della struttura produttiva
- concimazione di produzione: questa operazione si esegue in autunno e soprattutto a fine inverno e permette alla pianta di superare le rigidità invernali in quanto il suo obiettivo è quello di ripristinare le scorte energetiche di potassio e azoto per permetter una migliore germogliazione durante la primavera successiva
- concimazione fogliare: mentre le altre concimazioni agiscono sul terreno quest’operazione consiste nell’irrorare le soluzioni nutritive direttamente sulle foglie in modo che vengano assorbite più velocemente evitando la dispersione di prodotto nel sottosuolo. Si tratta però di una concimazione integrativa e non sostitutiva in quanto in queste modalità possono essere distribuiti solamente determinati microelementi.
Come la concimazione organica influisce sul sapore del vino
Un suolo sano e bilanciato consente di ottenere uve più ricche in zuccheri, acidi e composti aromatici, i quali determinano il profilo sensoriale del vino. I vigneti che adottano pratiche di concimazione organica producono vini con caratteristiche più complesse e distintive, grazie alla maggiore concentrazione di sostanze fenoliche e alla presenza di minerali che si traducono in aromi più intensi e profondi.
Ad esempio, un suolo ricco di humus e microorganismi può esaltare note fruttate e floreali nei vini bianchi, mentre nei rossi favorisce l’intensità tannica e la persistenza gustativa. Inoltre, l’uso di compost e letame maturo aiuta a mantenere un equilibrio tra acidità e dolcezza, due elementi chiave per la struttura e l’eleganza del vino.
Un ritorno alla viticoltura sostenibile
Sempre più produttori stanno riscoprendo l’importanza della concimazione organica non solo per motivi ambientali, ma anche per il desiderio di creare vini autentici, capaci di esprimere il territorio da cui provengono. La filosofia della viticoltura biologica e biodinamica si basa proprio su questi principi, promuovendo un’agricoltura rispettosa della natura e del ciclo vitale della vite.
In conclusione, la concimazione organica non è solo una scelta ecologica, ma anche un investimento nella qualità e nell’identità del vino. Un suolo sano e vitale è la base per ottenere uve di eccellenza, capaci di donare al vino una personalità unica e irripetibile. Dal terreno al calice, ogni scelta agronomica si riflette nel sapore e nell’anima del vino che beviamo.