La possibilità di vivere in maniera “green”, dunque ecosostenibile, deve obbligatoriamente diventare realtà al fine di preservare la salute dell’ambiente e, di conseguenza, dell’umanità stessa. Troppo spesso si sottovaluta il problema, e ingenuamente si tendono ad aggirare delle regole pro ambiente soltanto per facilitare la vita, non comprendendo che in realtà si contribuisce a complicarla, soprattutto guardando al futuro. Per fortuna, in tutti i settori si sta cercando di dare una certa continuità all’argomento, concretizzando alcuni fattori rilevanti come l’utilizzo di materiali biodegradabili.
Ad esempio, nel campo della moda sono state effettuate diverse ricerche nel corso del tempo allo scopo di trovare dei tessuti ecologici adatti. I primi risultati sono arrivati, e diversi di questi sono stati protagonisti di alcune sfilate realizzate durante le molteplici fashion week in giro per il mondo. Per adesso quello dei tessuti ecosostenibili è ancora un settore di nicchia ma il fatto che diverse aziende attive in questo ambito, ad esempio questo e-shop di abbigliamento e accessori personalizzabili, dedichino uno spazio agli indumenti ecofriendly dimostra che la sensibilità verso questo tema è in crescita. Ma cosa sono i tessuti ecosostenibili? E quali sono quelli più usati nella moda? Ecco una guida utile a riguardo.
Cosa sono i tessuti ecosostenibili
Quando si parla di tessuti ecosostenibili, si intendono quei tessuti realizzati attraverso dei processi di lavorazione in grado di ridurre al minimo l’impatto sull’ambiente. Per ciò che concerne il campo della moda, tali tessuti si stanno espandendo e stanno cominciando ad essere molto popolari, proprio perché vivere in modo “green” è una preoccupazione sociale incredibilmente costante. I tessuti ecosostenibili sono creati grazie a dei materiali naturali o riciclati; ad esempio si utilizzano delle fibre biologiche quali cotone o canapa, che non richiedono un quantitativo elevato di acqua e pesticidi per essere coltivati, a differenza delle fibre convenzionali.
Per ciò che riguarda i materiali riciclati, gli esempi maggiormente pratici sono la plastica o quelli con cui si sono realizzati vecchi capi d’abbigliamento. I processi di produzione dei tessuti ecosostenibili, che includono tintura, rifinitura e stampa, vengono effettuati con delle tecniche apposite e con degli inchiostri a base di acqua piuttosto che di solventi chimici. Infine, si tratta di tessuti più morbidi e traspiranti, e dunque maggiormente confortevoli a contatto con la pelle, rispetto ad altri tessuti convenzionali. Negli ultimi anni sta crescendo il numero delle aziende di moda che sostengono la causa e adoperano i tessuti ecosostenibili.
I tessuti ecosostenibili più conosciuti
I tessuti ecosostenibili più conosciuti, i quali presenziano anche in abbondanza negli armadi di tutti, sono la canapa, la lana, il lino e la seta. Si tratta anche di materiali utilizzati nel campo della moda, in quanto naturali e biodegradabili; inoltre, non contengono nemmeno OGM. Siccome sono delle materie prime che si trovano in natura, non richiedono dei processi di estrazione che includono sostanze tossiche. Un altro materiale molto diffuso e noto ai più è il cashmere, biologico e biodegradabile a tal punto da avere una valutazione di sostenibilità di classe A.
I tessuti ecosostenibili più usati nella moda
A dispetto di quanto si possa pensare, tra i tessuti ecosostenibili più usati nel campo della moda non ci sono materie estratte soltanto dalle piante. Ma partendo da quest’ultime, le fibre di eucalipto sono biodegradabili ed estraibili senza arrecare danni all’ambiente. Per essere coltivate non presuppongono l’utilizzo di pesticidi, erbicidi e altri fertilizzanti chimici. Inoltre, consumano persino 20 volte meno l’acqua di cui necessita una piantagione di cotone. Dall’eucalipto viene ricavato il LYOCELL; con questa fibra vengono realizzati materiali morbidi e leggeri, molto più della norma.
Altra pianta diffusa perché garantisce un sostituto valido alla pelle animale, è il fico d’india. L’industria cosmetica se ne serve per realizzare shampoo e creme naturali, ma essendo una pianta piuttosto autonoma e che non necessita di troppa acqua durante la crescita, è stata indispensabile al mondo della moda poiché se ne ricava un materiale molto simile alla pelle animale, in quanto a imitazione. Infine, è un tessuto versatile ed economico.
Nei fiordi dell’Islanda, l’alga Kelp viene estratta in natura per poi essere lasciata essiccare, tritata e macinata. Questo contenuto viene poi mescolato ad una cellulosa naturale allo scopo di ottenere il Seacell. Tra gli esempi di tessuti sostenibili ottenuti da elementi che non siano piante come finora citate, ci sono la fibra di latte (tessuto traspirante e ipoallergenico) e la vinaccia, ottenuta dalle bucce e semi dell’uva.