Quando un genitore, un nonno o un familiare anziano si ammala, spesso la prima domanda che ci si pone è: “Come posso aiutarlo senza costringerlo a lasciare casa sua?”.
È una domanda comune, carica di preoccupazione e di affetto, che accomuna tante famiglie italiane ed è in questi casi, l’assistenza domiciliare diventa una risorsa preziosa: permette all’anziano di ricevere cure, supporto e compagnia nel proprio ambiente quotidiano, evitando lo stress di trasferimenti o ricoveri ospedalieri non indispensabili.
Oggi esistono numerose figure professionali pronte ad affiancare gli anziani in situazioni di fragilità o malattia: infermieri domiciliari, operatori socio-sanitari (OSS), operatori socio-assistenziali, fisioterapisti e anche badanti specializzate.
In particolare, la richiesta di badanti qualificate, in grado di seguire pazienti affetti da malattie oncologiche, Alzheimer o altre patologie croniche, è in continua crescita: che siano conviventi, a ore o assunte a tempo pieno, queste figure sono fondamentali per garantire una presenza costante, empatica e competente.
Ad esempio, in molte città come Bergamo (e altre), una badante fissa a Bergamo è una delle figure specializzate più ricercate dalle famiglie che vogliono assicurare un supporto continuativo al proprio caro, senza rinunciare alla qualità dell’assistenza.
Assistenza Domiciliare Integrata: cos'è e come funziona
L’Assistenza Domiciliare Integrata, conosciuta con l’acronimo ADI, è un servizio erogato dalle ASL in collaborazione con enti accreditati.
È destinata a persone non autosufficienti o con patologie croniche, che necessitano di cure sanitarie continuative ma non richiedono il ricovero in struttura. È attivabile tramite prescrizione del medico di base e può includere vari tipi di intervento:
- Prestazioni infermieristiche (iniezioni, flebo, gestione cateteri, medicazioni);
- Fisioterapia e riabilitazione a domicilio;
- Assistenza socio-sanitaria con OSS;
- Visite domiciliari specialistiche (in alcuni casi);
- Supporto psicologico o educativo per pazienti con demenze.
Questo servizio è gratuito, ma soggetto a disponibilità e vincoli organizzativi: per questo motivo, molte famiglie decidono di affiancare all’ADI un’assistenza privata, come una badante convivente o fissa, per garantire una copertura più ampia e personalizzata.
Eppure esistono anche molte altre realtà come cooperative o agenzie di badanti che offrono i medesimi servizi, con la possibilità di richiedere un'alta personalizzazione degli interventi in base alle esigenze della famiglia e del degente: ciò significa che le realtà assistenziali in Italia sono molteplici e che assicurano agli anziani un supporto idoneo in ogni città.
La figura della badante: un aiuto concreto e umano
Quando la fragilità diventa quotidiana, la presenza di una badante può davvero fare la differenza. Non si tratta solo di compagnia, ma di un sostegno reale in tutte le attività della giornata: dall’alzarsi al mattino alla preparazione dei pasti, dall’igiene personale alla gestione della terapia farmacologica.
Esistono diverse tipologie di badanti:
- Badante a ore: ideale per chi ha bisogno di assistenza solo in determinati momenti;
- Badante convivente: vive in casa con l’assistito, offrendo copertura H24;
- Badante fissa: lavora a tempo pieno con orari strutturati e presenza quotidiana;
- Badante specializzata: formata per affrontare situazioni complesse, come pazienti oncologici, disabili o affetti da Alzheimer.
Una badante fissa, ad esempio, può rappresentare la soluzione ideale per quelle famiglie che vogliono offrire ai propri cari malati una presenza costante, affidabile e attenta, capace di affiancarsi – e spesso integrarsi – con il lavoro degli operatori sanitari.
Assistenza pubblica o privata? Due strade spesso complementari
Abbiamo visto dunque che, in Italia, le famiglie possono contare su un sistema misto: da una parte l’assistenza pubblica, garantita dal Servizio Sanitario Nazionale, dall’altra i servizi privati o convenzionati, spesso più rapidi e flessibili.
L’assistenza pubblica è essenziale, soprattutto per i servizi medici e infermieristici, ma può avere limiti legati alla disponibilità di personale, alle liste d’attesa o agli orari. In questi casi, l’intervento di una badante o di un OSS privato può rappresentare una soluzione efficace per integrare e completare il supporto. È così che nasce un approccio ibrido, in cui pubblico e privato collaborano per offrire una copertura completa e su misura.
Come scegliere il tipo di assistenza giusta per il proprio caro?
La scelta del tipo di assistenza dipende da molte variabili. Tra le principali:
- Il grado di autosufficienza dell’anziano;
- La presenza di malattie croniche o degenerative;
- La rete familiare disponibile e il tempo a disposizione per l’assistenza diretta;
- Il budget economico e l’eventuale accesso a contributi pubblici (come l’indennità di accompagnamento);
- La necessità di supporto anche notturno o nei fine settimana.
In ogni caso, è fondamentale valutare non solo le competenze tecniche della persona che si occuperà dell’anziano, ma anche la sua capacità relazionale, la pazienza, l’empatia. Perché l’assistenza, prima di tutto, è fatta di relazione umana.
Prendersi cura di un anziano malato non è mai semplice, ma in Italia è possibile farlo in modo dignitoso e sicuro. Le soluzioni ci sono: la sfida è costruire un sistema su misura, fatto di collaborazione tra professionisti, famiglie e istituzioni.
Perché la casa, quando è ben supportata, può davvero diventare il primo e il più efficace luogo di cura dove non si è mai soli, ma dove si viene accompagnati con rispetto, attenzione e umanità.