La rivoluzione digitale ha ormai preso piede nel nostro paese, e che deve senza alcun dubbio esser accolta a braccia aperte dato che può rendere il Paese competitivo, moderno, al passo con i tempi che corrono, e che può far sì che l’economia dell’Italia si sviluppi davvero al meglio. Affinché tutto questo sia possibile è però necessario che la connettività ad alta velocità sia disponibile su tutto il territorio. Purtroppo, non è così che stanno le cose. Stando infatti allo studio condotto da I-Com, la corsa alla digitalizzazione che l’Italia sta cercando in tutti i modi di affrontare non sta andando come previsto. Sembra infatti che il 25% del territorio non sia coperto dalla banda larga e che siano molti i privati e le aziende che non hanno un adeguato accesso a internet. Un digital divide, o gap che dir si voglia, che deve essere colmato al più presto se davvero si desidera raggiungere uno sviluppo digitale ed economico importante.
Le conseguenze del gap digitale nel nostro paese
Il gap che c’è nel nostro paese comporta diverse conseguenze. Inficia la rivoluzione digitale che si sta cercando di portare avanti, andando contro allo sviluppo dell’economia dell’intera nazione. Ovviamente però le conseguenze sono ancora più negative se si guarda proprio a quelle zone dove la connettività non è presente. Qui, infatti, portare avanti il proprio lavoro al meglio è difficile, se non addirittura impossibile. E anche i privati fanno una grande fatica a stare dietro ai cambiamenti della società. Sono zone restano ai margini, messe da parte, dove l’economia locale non può crescere.
È vero, il PNRR vorrebbe entro il 2026 arrivare a connettere il 68% del paese. Potrebbe quindi effettivamente esser possibile grazie agli interventi governativi ottenere una buona connettività anche in queste zone. Se così fosse, il problema non potrebbe comunque dirsi risolto del tutto. La connessione veloce potrebbe arrivare, ma siamo sicuri che sarà stabile? Siamo sicuri che non si incorra in interruzioni che potrebbero danneggiare le realtà business della zona in modo intenso? No, non possiamo avere questa certezza. Proprio per questo le decisioni del governo al riguardo non sono sufficienti. È necessario far scendere in gioco anche soluzioni alternative che possano dare un aiuto concreto per contrastare il gap digitale. Tra le migliori, senza dubbio quella che arriva da Uania.
Alla scoperta di Uania e della sua innovativa soluzione
Uania è una start up italiana, fondata da Giuseppe Dipierro. L’idea che sta alla base di questa start up è semplice, ma innovativa, altamente tecnologica, perfetta per eliminare alla radice il problema della mancanza di connettività veloce. Uania, infatti, ha predisposto un dispositivo, che prende il nome di UaniaBox, e un servizio UaniaCloud. In pratica tramite UaniaBox si vanno ad aggregare tra loro diverse connessioni presenti sul territorio. Aggregandole, ecco che è possibile fare una sorta di somma delle diverse lunghezze di banda disponibili. È quindi possibile ottenere una velocità eccellente. Ovviamente l’aggregazione comporta la creazione di un IP pubblico che garantirà la sicurezza della connessione e dei dati sensibili dell’azienda o del privato che la sta utilizzando, un canale protetto insomma per portare avanti la propria operatività senza alcuna difficoltà. E il bello è che tutto questo è possibile restando del tutto indipendenti dall’operatore. È una rivoluzione nella rivoluzione quella che Uania sta cercando di portare avanti, che può davvero aiutare le zone dove la connettività non è presente o troppo poco veloce.