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Investigatore privato o fai-da-te? Ecco cosa è importante sapere

È davvero necessario contattare un investigatore privato oppure possiamo procedere da soli e risparmiarci un po’ di soldi? Di norma la risposta a questa domanda è la medesima che si potrebbe dare per qualsiasi altro professionista. In pratica quando ingaggiamo qualcuno per risolvere un problema o far fronte ad una nostra esigenza lo facciamo perché non abbiamo competenze per cavarcela da soli. Ciò che andiamo a pagare non è solo l’operato del professionista ma le licenze, gli anni di studio, il tempo dedicato alla formazione e all’aggiornamento e i costi di acquisto degli strumenti di lavoro. In ogni caso vediamo se, nell’ambito di attività investigative, sia possibile procedere da soli o chiamare l’esperto. Per rispondere a questo quesito ci siamo rivolti ad un Investigatore privato di Roma, al quale abbiamo chiesto, per cominciare, di cosa si occupa e in cosa consiste il suo lavoro.

Cosa fa l’investigatore privato?

L’investigatore privato è un professionista specializzato in indagini di vario genere. Il suo percorso di studi, generalmente, prevede il conseguimento di una laurea in scienze dell’investigazione o affini. Per poter operare legalmente, oltre al percorso di studi appositi, questo professionista deve essere in possesso dell’autorizzazione rilasciata dal Prefetto come previsto dalla legge. Ottenuta tale documentazione l’investigatore privato può agire per conto proprio o tramite agenzia investigativa e, quindi, offrire il proprio servizio a persone fisiche, aziende, organizzazioni o enti.

Quali servizi offre?

L’investigatore privato può occuparsi di varie questioni. Nell’ambito privato, per esempio, viene ingaggiato per validare il passato di una persona in procinto di convolare a nozze o per fornire prove di infedeltà coniugale nell’ambito di un divorzio. Sempre a livello di diritto familiare l’investigatore privato potrebbe offrire i propri servizi per le cause di affido di minori o per controversie riguardanti le eredità. In ambito pubblico, invece, l’investigatore privato si occupa di bonifiche aziendali, progettazione e valutazione di sistemi di sicurezza, servizi di scorta ecc.. L’intervento più diffuso e comune è quello richiesto dai datori di lavoro in azienda, qualora ci fossero sospetti sulle condotte di taluni collaboratori in ambito di permessi per malattia, per assistenza di parenti ecc…

Far da sé o far fare al professionista?

La risposta a questa domanda è piuttosto ovvia. Prendiamo ad esempio la causa di divorzio per infedeltà coniugale e proviamo a capire quanto è importante l’operato del professionista.

Se una persona dubita circa la fedeltà del consorte può sicuramente sbirciare mail, telefonate e social network ma, in questo caso, starà commettendo un illecito anche molto grave. Pur avendo totalmente ragione nella causa di divorzio il tradito avrà commesso un reato perché la corrispondenza privata non può certamente essere violata, anche dinanzi ad un ragionevole dubbio. L’investigatore privato, quindi, produrrà delle prove che abbiano validità dinanzi al giudice e lo farà proprio perché conosce la legge e i suoi limiti. Nella causa di divorzio per infedeltà coniugale, quindi, l’investigatore sarà ingaggiato per produrre un dossier ma, dinanzi al giudice, le prove da lui recuperate, avranno la forma di “testimonianza”. Questo significa che il professionista non viene preso in considerazione delle prove prodotte ma della sua presenza dinanzi al fatto che testimoni la violazione del contratto matrimoniale. Lo stesso discorso si applica per tutte quelle situazioni in cui, in presenza di dubbi circa la condotta di altre persone, potremmo avere la tentazione di sbrigarcela da soli. Magari potremmo risparmiare qualche euro ma, dinanzi ad un giudice, potremmo perdere le causa proprio perché non conosciamo il funzionamento della legge in modo dettagliato.