Il recupero energetico, nell'ambito di un sistema industriale sempre più complesso, è diventato una necessità per la collettività e un vantaggio per chi lo pratica. Sappiamo che qualsiasi macchinario, per funzionare, consuma energia. Ma che ne disperde altrettanta, con un aggravio sia sulla situazione ambientale del pianeta. Non è un caso che le principali università tecniche degli Stati Uniti, dal celeberrimo MIT di Boston in giù, stiano ormai investendo la maggior parte delle proprie risorse nella ricerca non solo di fonti energetiche rinnovabili, ma anche di sistemi che permettano di recuperare energia da qualsiasi processo meccanico che la generi.
Sotto il nome di risparmio energetico si annoverano varie tecniche atte a ridurre i consumi dell'energia necessaria allo svolgimento delle attività umane.
Le fonti energetiche rinnovabili sono quelle derivanti da: energia eolica , energia solare, energia idraulica, energia geotermica (prodotta della forza di fonti geologiche di calore), energia del moto ondoso (generata dalla forza del movimento delle acque marine) e energia da biomasse (prodotta da rifiuti e residui biodegradabili provenienti da agricoltura e silvicoltura).
L'energia cinetica e termica sono i principali campi di studio del fenomeno. Si tratta di forme energetiche che vanno comunque controllate e gestite anche nella fase di dispersione, per cui non esenti da costi anche qualora non si recuperino. L'impatto economico ed ecologico dei semplici dissipatori di calore è notevole: il recupero di questa energia dall'industria è, oggi, sempre più una necessità.
Le macchine per il recupero energetico
Le apparecchiature come quelle prodotte dalla Tempco sono progettate per recuperare energia da tutti i processi produttivi che generano calore. Chiunque sia mai entrato in una fabbrica può avere la misura del calore prodotto dalle macchine, che, per funzionare bene, necessitano di essere termoregolate.
Le macchine prese in considerazione sono in grado di trasformare il calore in energia e hanno rivoluzionato l'idea che "salvare" energia non sia conveniente. Esse, infatti, permettono un risparmio economico notevolissimo su più fronti. In attesa che le manovre finanziarie stanzino nuovi bonus sul risparmio energetico, occorre tenere presente che consentire alle macchine di lavorare alla giusta temperatura permette di allungarne la durata e diminuire la necessità di manutenzione.
Le apparecchiature, dunque, non permettono solo un risparmio economico tangibile e facilmente verificabile sui consumi, ma generano anche una serie di ricadute virtuose, che permettono di ammortizzare i costi dei macchinari in breve tempo: dai tre anni e mezzo ai cinque anni, a seconda della situazione di partenza e dei macchinari utilizzati.