Smaltimento di rifiuti edili: cosa sapere assolutamente 1

Smaltimento di rifiuti edili: cosa sapere assolutamente

Qualunque opera edile venga realizzata, sia anche essa di dimensioni estremamente ridotte, la sua realizzazione comporterà sempre e comunque l’accumulo di rifiuti speciali di tipo ferroso e murario. La legge al riguardo dello smaltimento di questo tipo di rifiuti è molto specifica proprio per salvaguardare l’incolumità umana e problemi ambientali derivanti da un’incauta gestione di questi materiali.

Nella maggior parte dei casi, soprattutto quando si commissiona la realizzazione di un’opera ad una ditta edile specializzata, sarà essa stessa ad occuparsi dello smaltimento dei rifiuti prodotti dai lavori. Come sancisce il Decreto Legislativo numero 152 del 2006, infatti, lo smaltimento dei rifiuti edili ricade su chi li ha prodotti. In ogni caso la ditta edile che effettua i lavori di costruzione, demolizione o ristrutturazione di un immobile dovrà essere iscritta all’Albo Nazione dei Gestori Ambientali. Qualora la ditta edile incaricata dei lavori non lo fosse, sarà sua premura delegare lo smaltimento ad altre imprese competenti.

Lo stesso discorso vale per quei lavori di edilizia libera svolti personalmente presso il proprio domicilio. Anche in questi casi, benché non sia presente una ditta edile, sarà premura del proprietario dell’immobile prendere contatti con una’azienda che si occuperà dello smaltimento dei pochi rifiuti prodotti dai lavori da noi svolti.

Molto spesso, però, ci si interroga ancor prima di cominciare i lavori su quale sia l’impatto economico di questa operazione obbligatoria. Sul costo di smaltimento rifiuti edili è ovviamente impossibile fare un discorso generale. Ogni ditta stabilisce infatti un prezzario di riferimento che sarà illustrato al cliente nella redazione del preventivo. Esistono però dei prezzi medi che possiamo prendere semplicemente in riferimento per avere un’idea di massima dei costi che andremo ad affrontare per lo smaltimento.

Solitamente lo smaltimento di materiali non ferrosi ha un costo mediamente più basso rispetto al ferro. Nel primo caso, infatti, i prezzi oscillano tra i 7,50 ed i 20 euro al metro cubo, cifra che sale per i materiali ferrosi anche fino a circa 25 euro.

Molto vari anche i costi per il trasporto del materiale una volta raccolto. In questo caso, infatti, è possibile spendere all’incirca dai 50 ad oltre 110 euro, anche in considerazione della mole di rifiuti da portare in discarica. In alcuni casi andrà inoltre considerato il costo del noleggio del mezzo. Quest’ultimo, solitamente prezzato ad ore, avrà un costo variabile a partire da circa 12 euro all’ora.

Com’è facile immaginare, quindi, per essere sicuri di aver fatto la scelta giusta e per sperare di riuscire a risparmiare su questa importante ed obbligatoria voce di spesa, l’arma migliore è quella di confrontare più preventivi. Solo in questo modo sarà infatti possibile stabilire con maggior certezza il miglior rapporto qualità prezzo e procedere serenamente coi lavori.