Patchwork, ecco le tecniche e gli stili più famosi 1

Patchwork, ecco le tecniche e gli stili più famosi

Patchwork, ecco le tecniche e gli stili più famosi 3

Il patchwork è uno stile originale per realizzare accessori e arredamenti per la casa in modo originale. L’occorrente? Tanta creatività.

Originaria del territorio americano, la tecnica del patchwork deve la sua origine ai pionieri americani che per non sprecare i ritagli delle stoffe acquistate per altri scopi, riciclavano le parti avanzate utilizzandole poi per riparare vecchi capi consunti o realizzarne di nuovi, in particolare la famosa quilt, una coperta trapuntata.

La tecnica originaria del patchwork, prevedeva l’accostamento di tessuti, prevalentemente tessuti americani (che hanno la prerogativa di non ritirarsi durante i lavaggi e di avere colori che non stingono) ma anche diversi tipi di stoffe. Al giorno d’oggi la tecnica si è diffusa in tutto il mondo, e con il termine antico si intendono svariati metodi di realizzazione di manufatti con questa tecnica.

Tra gli oggetti più diffusi in questa tecnica: strofinacci, presine e tovaglie per la cucina, federe di cuscino e copridivano per il salotto, trapunte o coperte per culle e letti, nonché accessori per la persona come borse, abiti e foulard.

Vediamo insieme i vari metodi di realizzazione dei manufatti in patchwork.

I diversi tipi di patchwork

Ecco dieci tra i diversi tipi di patchwork:

  • Geometrici: è la tecnica originaria di realizzazione delle famose coperte trapuntante americane. La caratteristica del quilt è l’utilizzo di forme rigorosamente geometriche (quadrato, triangolo, rombo), ma soprattutto esagono.
  • Appliqué: il quilt può definirsi ‘applique’ quando ci si riferisce a manufatti realizzati con stoffe sovrapposte che formano particolari disegni, ed utilizzato per sagome curve.
  • Baltimora: altra variante del quilt (Baltimora's quilt). Ci si riferisce a questo metodo per indicare un accostamento che rispetta gli schemi tradizionali nel disegno (cestini o cornucopie pieni di fiori e frutta).
  • Inglese: usato soprattutto per realizzare piccoli motivi. Anche in questo caso lo scopo finale è la realizzazione di un disegno.
  • Log cabin: si caratterizza per essere un patchwork composto da quadrati con i lati formati da strisce di stoffa cucite fra loro.
  • Hawaiani: molto simile alla tecnica dell'appliqué, consiste nell’utilizzo di due teli della stessa dimensione, di cui il superiore ritagliato e decorato con temi hawaiani.
  • Molas (o di Panama): per questo stile si sovrappongono più stoffe di colori sgargianti una sull'altra creando un bassorilievo, fissa il tutto a sottopunto.
  • Giapponese (atarashii): realizzazione detta anche ‘folded patchwork’. Prende spunto dall’arte degli origami, ed è molto utilizzata per la produzione di abiti e vari capi d’abbigliamento, borse e oggetti per la casa.
  • Patchwork senz'ago: indica lavori particolare in cui la stoffa non è cucita ma viene fermata in fenditure fatte per permettere una copertura in polistirolo.
  • Crazy patchwork: serve per indicare pannelli costituiti da pezzi di stoffa non geometrici, anzi del tutto irregolari. L’ideale per sbizzarrire la fantasia.